300.000 euro per questa moneta da 20 centesimi, ecco quale devi cercare

Ammettilo, almeno una volta ti è capitato di aprire un vecchio cassetto, rovistare in una scatola piena di monete spicciole e pensare come ci siano finiti lì. E se invece ti dicessi che proprio in mezzo a quei vecchi spiccioli potrebbe nascondersi un piccolo tesoro? Non sto scherzando. Alcune monete da 20 centesimi, soprattutto quelle antiche legate alla lira, valgono oggi cifre incredibili.

Facciamo subito una premessa, così non ti illudi inutilmente: non tutte le monete da 20 centesimi sono preziose. La maggior parte vale poco più del metallo di cui è fatta, ma ci sono delle eccezioni che lasciano senza parole. Rarità, tirature limitate o errori di conio sono i dettagli che trasformano una moneta qualunque in un tesoro nascosto da collezione. E il bello è che queste rarità potrebbero essere nascoste proprio in un vecchio barattolo della nonna o in una borsa dimenticata.

Una moneta con una storia incredibile

Sapevi che le monete da 20 centesimi hanno una storia molto antica? Infatti risalgono all’epoca dell’Unità d’Italia. Dopo il 1861, quindi, queste monete cominciarono a circolare. Erano realizzate in argento, portavano da un lato il volto del re e dall’altro lo stemma della Casa Savoia e hanno attraversato decenni di storia fino a sparire dopo la Seconda Guerra Mondiale. Ma non tutte erano uguali. Alcune di queste monete, soprattutto quelle coniate nei primi anni del Regno, sono diventate oggi veri e propri pezzi da museo.

Una di quelle che può essere un vero pezzo mitico è la moneta da 20 centesimi del 1863. Coniata sotto il regno di Vittorio Emanuele II, è considerata il Santo Graal della numismatica italiana. Questo perché ne furono prodotti meno di 500 esemplari e quasi tutte vennero ritirati e fuse perché troppo simili alle monete da 5 lire. Questo creò confusione tra la gente, che non sapeva distinguere una moneta dall’altra.

Quanto può valere?

Ora probabilmente starai pensando se anche tu potresti possedere questa moneta. Cerca, quindi, la moneta da 20 centesimi con il volto di Vittorio Emanuele II su un lato e lo stemma della Casa Savoia sull’altro. Ma c’è un altro dettaglio cruciale: lo stato di conservazione. Più la moneta è vicina al Fior di Conio, più il suo valore cresce in modo esponenziale. Una moneta graffiata o usurata vale comunque tanto. Quindi, quanto può valere?

  • In condizioni mediocri tra 50 e 80 mila euro.
  • In condizioni buone fino a 100 mila euro.
  • Perfette condizioni, in Fior di Conio, supera i 300 mila euro.

Se hai trovato questa rarità che corrisponde alla descrizione, non farti prendere dalla fretta. Prima di tutto, evita di venderla a caso o di accettare la prima offerta che trovi online. Porta la moneta da un esperto numismatico o contatta una casa d’aste specializzata. Ti aiuteranno a valutarla e, se davvero preziosa, a venderla al giusto prezzo.

Allora, cosa aspetti? E’ il momento di andare a caccia. Apri quei cassetti dimenticati, svuota le scatole della soffitta e rovista nei barattoli pieni di vecchi spiccioli. Ance se non troverai la moneta del 1863, potresti comunque riscoprire un pezzo di storie e qualche ricordo prezioso. Ma se invece dovessi davvero trovare quel piccolo, raro tesoro, beh, ti toccherà cambiare i tuoi piani per il futuro.

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