Usare tonno, soprattutto in scatola e spesso sott’olio corrisponde ad una abitudine molto apprezzata dalla popolazione italiana, e più in generale identifica uno dei prodotti scatolati maggioremente diversificati e venduti. Natruralmente proprio in virtù di questa differenziazione, il tonno in commercio non è tutto uguale, ed è bene capire come sceglierlo.
A partire dalla tipologia, fino al taglio senza trascurare la provenienza, i prodotti ittici in senso generale sono parecchio sotto osservazione ed anche il tonno in scatola da molti viene considerato come, se non nocivo, quantomeno non così sano rispetto a tante altre tipologie di pesci. In realtà, è spesso sufficiente evitare le tipologie meno salubri.
Il dilemma del tonno
Il tonno infatti non è uno solo nelle specie ma anche tra le varianti che sono impiegate per il consumo umano tramite la pesca, identifica svariate tipologie, in un commercio molto competitivo verso il costo più basso in senso assoluto. Questo però ha anche aumentato la possibilità di acquistare tonno di qualità minore, con rischi per la salute.
Spesso il tonno in scatola viene considerato “non buono” a causa della presenza del metilmercurio, che la forma di mercurio maggiormente nociva per il nostro organismo, in grado quest’ultimo di gestirne ed espellerlo solo se in piccolissime quantità, il mercurio si trova in molti altri pesci e generalmente nel tonno è in quantità moderata.
Cosa controllare per scegliere bene
Però è bene optare per prodotti dalla qualità certificata che derivano da aree più sicure e meno inquinate, infatti sono gli stessi tonni ad alimentarsi con altri pesci e crostacei che a loro volta presentano mercurio, quindi lo vanno ad assimilare con l’alimentazione. Per questo bisogna controllare la provenienza, stabilita dai parametri FAO.
- Ok alle zone come il Mediterraneo segnalato con numero Fao 37, così come il Pacifico zona occidentale dai numeri 61, 71 e 81
- Meno consigliabili le zone FAO 21, 27, 31, 34, 41 e 47 legate all’Oceano Atlantico
- Da evitare invece 51, 57 e 71
Generalmente i prodotti inscatolati in Europa corrispondono a qualcosa di “sufficientemente sano”, ricordando che sulle confezioni non è tenuto da parte dei brand specificare la presenza effettiva di elementi nativi nel pesce, e che il tonno non è da consumare ogni giorno proprio per la presenza del problema legato ai metalli pesanti.
Un consumo non superiore ad una singola scatoletta ogni 2 – 3 volte al massimo può essere utile perchè permette di ottenere il buon contesto di proteine, sali minerali e vitamine per l’organsimo. Il Tonno in scatola non sostituisce quello fresco ma non ne è totalmente diverso, attenzione però ad acquistare varianti con meno sale.