La salsa di pomodoro risulta essere uno degli elementi maggiormente utilizzati dagli italiani ma anche uno di quelli più venduti ed “imitati” spesso in modo non totalmente onesto anche al di fuori del contesto italiano, inevitabilmente il nostro paese fa grande attenzione alla qualità della salsa di pomodoro che sono in commercio.
Quale salsa di pomodoro non va preferita rispetto alle altre? Molto si è discusso e si continua a dire in merito alla provenienza ma anche alla tipologia di conservazione del pomodoro nei vari tipi di conserve, dalla passata fino alla pelata, fino al concentrato, per questo sono state anche passate in rassegna alcune società produttrici. Ma quale non bisogna mangiare?
La scienza del pomodoro
La salsa di pomodoro come detto identifica una conserva di un prodotto diffuso come il pomodoro, che naturalmente ha una conservabilità piuttosto ristretta, e spesso il termine “salsa” viene indicato per definire la passata, che può essere di tante marche diverse, ma può essere anche sottoposta ad alcuni controlli. La passata infatti ha una metodologia di preparazione uguale per tutti.
Se in passato la diffusione delle passate non è stata così estrema, negli ultimi decenni oltre il 40 % degli italiani ha rivelato di farne un uso abbastanza costante e coerente perchè risulta essere molto pratica e facile da utilizzare. Importante però imparare a riconoscere con alcuni metodi una passata di buona qualità evidenziando alcuni piccoli test.
Come scegliere la salsa di pomodoro
In senso generale i controlli in Europa ed Italia in relazione alle conserve di pomodoro sono migliorati a partire dalla dicitura vicino alla scadenza. Infatti questa reca solo il periodo di consumazione ma non evidenzia in modo chiaro se il pomodoro all’interno è fresco, questo però può essere facilmente controllato facendo una sorta di analisi:
- Sono presenti dopo il numero del lotto una lettera ed un numero, la lettera indica l’anno della produzione, ad esempio F per il 2022, M per il 2023 e G per il 2024
- Inoltre sono presenti numeri dopo la lettera, questi stanno ad indicare quanto tempo è passato tra la raccolta e la lavorazione
Se il numero si trova tra 150 e 290 la passata può considerarsi da un prodotto fresco. Importante verificare la lista degli ingredienti in quanto nella passata può legittimamente essere contenute quantità moderate di acido citrico, che serve a modificare il ph della salsa ed al tempo stesso ad allontanare alcuni microrganismi nocivi e sale.
Non dovrebbero essere presenti pesticidi o altro, anche se in quantitativi limitati si trattano di elementi nei limiti della legge. La passata va anche esaminata nella sua esteriorità in quanto deve risultare uniforme e di un colore abbastanza legato al rosso vivo, non “spento” ma neanche “finto” elemento che potrebbe portare a qualche problema.